Anacleto Bevilacqua è uno studente di Roccantica.
Ad Anacleto non è mai piaciuto andare a scuola, ma è il figlio di due famosi studiosi di Storia della Magia fissati con l’importanza di ottenere buoni risultati accademici ed il costante ripeterglielo, ha sortito l’effetto contrario. Una volta diplomatosi, diede una festa per il non dover mai più studiare, ma una settimana dopo, un gufo portò una lettera in cui la segreteria gli comunicava la “lieta” notizia che la sua domanda di ammissione all’Arcana Università di Magia e Stregoneria di Roccantica era stata accettata. Ma lui non aveva spedito nessuna domanda. Come era potuto accadere? Una volta arrivato a Roccantica, convinto che frequentare l’università sarebbe stato un incubo, Anacleto ha dovuto ricredersi. Non solo nel corso dell’anno accademico ha cominciato ad interessarsi alle materie di studio, in particolare alle rune antiche, ma ha anche trovato nella sua congrega una profonda ragione di vita, si è speso per la causa collettiva, ha incontrato nuovi amici e ha cominciato a pensare di non essere poi così male come studente e, soprattutto, di avere davanti a sé un futuro che prima non si sarebbe mai immaginato.
Legami pubblici[]
Il professore di Rune Antiche Gianciotto Carbonari è un amico dei suoi genitori, durante il primo anno ha esercitato su Anacleto un’influenza molto positiva e soprattutto è riuscito a coinvolgerlo profondamente nello studio della sua materia. Anacleto è amico di Gioacchino Protetti e conosce Caterina De Santis dall’infanzia, i due sono molto amici anche se lo scorso anno si sono leggermente allontanati, un po’ per interessi diversi, un po’ perché a Roccantica hanno fatto nuove amicizie. Suoi inseparabili compagni di avventura sono Silvio Pellicci e Carlo Enrico Boschi.