Cristoforo Bonavita è un esperto di viromagia presso il Dipartimento per la Guarigione e la Sanità del Ministero della Magia.
Né le mura di casa, né quelle di Torrebruma e nemmeno quelle di Roccantica potevano trattenere la fame di avventura di Cristoforo. I fotoromanzi delle sue spedizioni avrebbero occupato le prime pagine della Civetta della Sera, le sue scoperte sconvolto il racconto stantio dei libri di testo e il suo nome avrebbe viaggiato di bocca in bocca rapido quasi quanto lui. Fu con un sorriso che neanche terminato il primo anno rinunciò agli studi arcaniversitari per piantare la sua bandiera nei luoghi inesplorati o persino mitici del mondo magico. Ma la sua vita d’avventuriero può purtroppo essere riassunta così: paese che vai, malattia che trovi. È sconsigliato cercare l’ingresso del regno fatato di Finvarra se a causa del vaiolo di drago rischi di dare fuoco al bosco con uno starnuto. Difficile cogliere un agnello vegetale della Tartaria quando la spruzzolosi cerebrale ti fa dimenticare che aspetto abbia. Impossibile scalare i Carpazi alla ricerca di Scholomance, la mitica scuola di magia oscura, mentre la nausea da svanimento ti fa sparire le braccia. Oggi Cristoforo lavora nell’Unità Anti-contagio del Dipartimento per la Guarigione e la Sanità: nessun mago ha una conoscenza tanto ampia e soprattutto diretta di malattie magiche infettive. Quando l’Unità di Crisi ha richiesto il suo aiuto per monitorare i sintomi causati dal risveglio del Leviatano, Cristoforo ha lasciato le mura del Ministero con un sorriso. Una creatura magica leggendaria? Forse i giorni dell’avventura non sono ancora finiti.