Elettra Archibugi è una mediatrice culturale del Dipartimento per la Cooperazione Magica Internazionale.
I maligni sostengono che la carriera di Elettra nel Dipartimento per la Cooperazione Magica Internazionale sia più merito dell’influenza di suo padre - ambasciatore in estremo oriente - che delle reali capacità della primogenita della famiglia Archibugi. Ma chi ha lavorato con lei sa che queste voci sono del tutto infondate e, soprattutto, che Elettra odia suo padre. Quello che ama, invece, è il suo incarico di Mediatore Culturale con il medio-oriente per conto della Confederazione Internazionale dei Maghi, una posizione davvero difficile, specie in questi ultimi anni. In più di un’occasione ha dovuto mettere da parte gli ideali della congrega Glauchimaera per servire le rigide direttive della politica internazionale, ma questo non significa che l’essenza di quella filosofia libertaria non continui a rappresentare per lui la principale motivazione per cui continua a fare questo lavoro. I maghi e le streghe di tutto il mondo possono imparare a convivere pacificamente e a collaborare per costruire una civiltà migliore, ma per farlo è necessario che conoscano gli uni le culture degli altri e che imparino a rispettarle. La sua ultima conferenza Come secchiello e paletta nel deserto, ha ottenuto il plauso del Commissario speciale per la Cooperazione della Confederazione che l’ha incaricata di rappresentarlo in una visita ufficiale all’Arcana Università di Magia e Stregoneria di Roccantica.
Legami Pubblici []
Elettra è stata particolarmente attiva in medioriente durante la Guerra dei Djinn nel 2010 ed ha svolto un ruolo fondamentale nel corso del conflitto. Suoi commilitoni, al tempo, furono Icàrio “il Rosso” Albersi Riccardi, l’eroina Sveva Zaccari, il capitano Vittorio Castromagistro e la guaritrice sul campo Cerere Esculapi. In quel frangente, Elettra fu affiancata nello svolgimento delle operazioni diplomatiche da Astrea dei Rigori-Ospergi, l’attuale professoressa ordinaria di Diritto e Diplomazia del Mondo Magico. Si sa che quando Chantal La Roche si ritrovò bloccata a Damasco - dove si trovava per ragioni di studio - in piena guerra dei Djinn, Elettra la aiutò a rientrare in patria.
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