Icàrio Albersi Riccardi, detto Rosso, è un militare in congedo del Dipartimento della Difesa Magica italiano.
Chiunque abbia conosciuto Icàrio prima dell’incidente, ricorda la medesima cosa: passava ore ed ora a guardare il cielo. Dava l’impressione che l’idea di poggiare i piedi a terra gli fosse insopportabile, così continuava a guardare in alto per rendere la permanenza sul terreno il meno pesante possibile. Uno dei migliori Gufi d’Assalto che il Reparto Wingardium del Dipartimento per la Difesa Magica ricordi, un asso del volo, più adatto a sfrecciare tra le nuvole che a camminare. Quando l’hanno visto montare per la prima volta sulla sua Moontrimmer d’epoca, vecchia più di un secolo, da lui ridipinta di rosso, i cadetti della squadra l’hanno preso in giro, quando poi è stato visto cabrare e fiondarsi sempre più in alto come una rossa fenice, si sono tutti ricreduti e nessuno dei suoi commilitoni ha più osato prendere in giro il “Rosso”. Pluridecorato nel corso degli anni, Icàrio ha preso parte alla Guerra dei Djinn del 2010, durante la quale è avvenuto il misterioso, quanto infausto, episodio che gli ha strappato le ali. Nel secondo anno del conflitto, Icàrio non fece ritorno da un volo di ricognizione sul deserto. Le operazioni di ricerca durarono circa una settimana, ma ad essere rinvenuta fu solo la sua Moontrimmer rossa, ormai spezzata. Tre giorni dopo, Icàrio fu ritrovato in stato confusionale da una giovane ufficiale, Sveva Zaccari, e riportato presso l’insediamento militare. Che cosa sia successo in quei dieci giorni non è mai venuto alla luce. Neanche l’impiego di legilimanti è riuscito a tirar fuori alcunché, ma è noto che da quel momento ha smesso di volare. Dopo l’incidente Icàrio si è chiuso nella sua dimora di Collescuro, limitandosi a sporadici contatti con il mondo esterno. Agli altri abitanti di Borgotorvo è poco chiaro come passi tutto il suo tempo, o cosa siano quegli strani rumori che nel corso degli anni hanno spesso sentito provenire dalle sue stanze. C’è chi lo tratta con diffidenza, chi invece lo guarda con ammirazione ricordandone le glorie passate. Strano è che, di recente, ha invece iniziato ad avere più frequentemente contatti con il paese. Chi lo incrocia sostiene che, anche dopo tutti questi anni, si ha l’impressione che i suoi occhi stiano ancora sognando il cielo.
Legami pubblici []
Prima di essere congedato Icario ha combattuto nella guerra dei Djinn al fianco di Vittorio Paladini di Castromagistro e Sveva Zaccari. È conosciuta la reciproca stima che corre fra loro, soprattutto con la seconda pare vi sia un forte legame. Le voci a Collescuro dicono che Icario coltivi da sempre un interesse romantico per la madre dell’eroica soldatessa, Isadora Foschi. Infatti fra il Rosso e Gerardo Zaccari pare non scorra buon sangue, è chiaro che l’oggetto del contenzioso sia l’affascinante strega, ma entrambi negano, richiamando alla memoria l’episodio in cui, durante un’asta di beneficenza per i veterani di guerra, i due avevano fatto salire l’offerta del ritratto di una fanciulla, fino a cifre eccessive. Icario rinunciò alla fine solo per non creare disagi agli altri avventori, ma non senza apostrofare Gerardo con dure parole sulla sua educazione.
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