Michele Fatadoro è un noto lupo mannaro italiano.
In pochi, davvero in pochi saprebbero riconoscere Michele ora, al fianco del nuovo Ministro della Magia, pronto a guidare una squadra di assalto di lupi assassini, il bel volto dai lineamenti fini ricoperto di peluria lupina, gli occhi da fiera. A Torrebruma e poi a Roccantica era considerato un ragazzo ipersensibile e dolce, le fiabe in versi che scriveva da quando era bambino gli avevano fatto meritare la fama di poeta. Riservato, amante dello studio, spaventato dalla brutalità, Michele aveva scelto, dopo l’arcana università, una professione che gli consentisse di starsene tra i muri di casa e gli amati libri: lo storico. La vita vera, la violenza del mondo esterno, gli arrivavano filtrati dall’unica donna che aveva mai amato e che aveva sposato, Mara Sodali. Mara era il suo esatto opposto, aperta, socievole e coraggiosa. Era un auror e la battaglia contro la malvagità era il suo pane. Gli anni del loro matrimonio erano stati felici, molto. Poi però qualcosa era accaduto. Mara era stata uccisa sul campo, nella battaglia contro un branco di licantropi che avevano già fatto molte vittime. Il lupo che l’aveva azzannata ne aveva portato via il corpo. Dopo il suo funerale Michele, sconvolto, aveva lasciato il borgo in cui vivevano ed era come scomparso. Distrutto dal dolore, avevano pensato gli amici. Ma la verità, ora era chiaro, era un’altra.
Legami pubblici[]
Mara Sodali era sua moglie. Eracle Palinfrasca è un vecchio amico dai tempi della scuola, poi divenuto collega di Mara.
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