Viola Ranuncoli è professoressa ordinaria di Erbologia a Roccantica.
Suo padre era l’ultimo rampollo di una famiglia ricchissima e purosangue, sua madre una nata babbana considerata geniale nella creazione di nuovi e sorprendenti incantesimi: dai genitori Viola ha ereditato una spropositata fortuna, svariati talenti e una notevole apertura mentale. Amante della vita all’aria aperta, tra le tante strade che poteva intraprendere scelse quella dell’Erbologia e non si è mai pentita: tratta le piante come creature dotate di anima, non smette di estasiarsi dinanzi alle loro qualità e talvolta si commuove parlandone. L’amore che nutre per la professione e la passione per la sperimentazione ne ha fatta uno dei massimi esperti del suo campo. Grande e instancabile viaggiatrice, alla perenne ricerca - almeno ufficialmente - di specie di erbe sconosciute, da qualche tempo ha cominciato a provare il desiderio di fermarsi, almeno per un po’; forse per questo ha accettato la proposta del rettore Montefalco di occupare la cattedra di Erbologia, appena è rimasta vacante. Chi l’ha conosciuta ai tempi in cui era un’allieva dell’Arcana Università, quando spesso era l’anima di feste improvvisate come di manifestazioni studentesche, si domanda se abbia mantenuto lo spirito vivace e battagliero di allora o se l’età - e forse un qualche evento avvolto nel mistero, causa di quell’ombra che di tanto in tanto sembra attraversare il suo sguardo - abbia modificato il suo carattere.
Legami pubblici[]
I maligni presenti all’epoca in cui Viola frequentava Torrebruma sostengono di ricordarsi di una volta in cui Aloisius Montefalco, oggi vice-rettore di Roccantica, rinchiuse la giovanissima strega nel bagno delle donne; secondo alcuni perché invidioso dei suoi magnifici risultati in Erbologia, secondo altri perché Viola aveva rifiutato il suo invito per il ballo annuale. Gerardo Zaccari finanziò anni fa una sua ricerca sulle erbe delle grotte del Mar Nero.
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